Per saldare il PVC esistono varie possibilità. Vogliamo approfondire la termosaldatura – cioè la saldatura ad aria calda
Ce n’è per tutti i portafogli e per tutte le necessità produttive: manuale, semiautomatica e automatica. Indipendentemente dalla tecnologia il procedimento è simile: si sovrappongono i lembi da unire di due teli, anche già stampati e precedentemente muniti delle necessarie abbondanze in caso di immagini che sul telo finito devono combaciare, e il passaggio della saldatrice a temperature fino a 700°C che fonde il materiale creandone una giunzione molto resistente. Le impostazioni di base riguardano sempre la temperatura, la velocità di passaggio e la quantità di aria emessa dalla saldatrice che devono raggiungere un equilibrio omogeneo. L’impostazione dell’aria emessa è importante sopratutto in caso di lavorazioni di materiali fini che tenderebbero a svolazzare. La pressione si imposta aggiungendo o togliendo il peso fornito in dotazione della saldatrice. La temperatura e la velocità sono spesso frutto dell’esperienza o delle indicazioni fornite nel manuale tecnico. Dopo il ciclo di saldatura bisogna fare raffreddare il materiale per circa 30 secondi. I problemi più frequenti sono delle macchie lucide / opache o un cambio tonalità del banner che il più delle volte dipende dall’impostazione dell’ugello di aria calda. La tenuta solitamente è proporzionale allo spessore del materiale da saldare. Più grosso è il materiale più grande è la massa saldabile e di conseguenza aumenta la tenuta.
Indubbiamente la saldatura ad impulsi sarebbe la tecnologia più innovativa. Ma abbiamo scelto di approfondire le saldatrici ad aria calda perché sono più flessibili per i lavori “imprevisti” che capitano molto spesso agli operatori del nostro settore. I lavori di saldatura non sempre si possono fare in laboratorio. Le termosaldatrici sono più piccole e trasportabili e quindi diventa possibile effettuare una lavorazione direttamente sul posto dell’installazione.
Le piccole
Una saldatrice manuale, poco diversa da un phon, non potrebbe essere una soluzione tuttofare in un azienda. Diciamo che dovrebbe essere considerata come strumento di backup e adatto per rattoppare teloni o realizzare le sedi per tiranti. L’aria calda impostabile da 20° fino a 700°C viene emessa a una quantità di 230l/min. Il produttore di tecnologia Leister propone 3 tipi di apparecchi manuali. Il più piccolo è il Hot Jet S che pesa soli 600 grammi. Il Triac AT e Triac ST che pesano tutti e due meno di 1 chilo.
Le medie
Un step superiore lo troviamo con per esempio le due termosaldatrici per banner come le Zip 30 e 20 proposte da Flexa srl, o sotto marchio Weld Air 30 e 20 da Plastitech srl. Sono comunque sempre prodotti Leister e quindi Swiss Made. Queste sono già attrezzature adatte per la saldatura professionale. L’aria emessa raggiunge i 300l/min regolabile da 50 al 100% e la velocità di avanzamento é impostabile tra 1 e 7,5m/min. La regolazione con controllo digitale su display di temperatura e velocità di avanzamento permette di adattare in modo preciso le lavorazioni ai materiali più diversi. La differenza tra la Zip 30 e la 20 sta nella sovrapposizione dei lembi da unire che per una può essere di 30mm e per l’altra di 20mm.
Sono macchinari con ingombri ridotti di circa 420x270x210mm e pesano circa 11 chili. Queste saldatrici prevedono come optional l’abbinamento a un gruppo guide barre di 3 volte 2mt che offrono riferimenti di squadratura migliorando la precisione lineare.
L’investimento per un macchinario di questo tipo è di circa 3.000 – 3.500 Euro.
Le grandi
Per medie tirature riteniamo interessante la EasyWeld proposta da Plastitech. Si tratta di un macchinario semiautomatico e adatto alla saldatura di banner, reti spalmate in PVC con ampio range di grammatura. Come optional viene proposto il piano aspirante che aumenta l’esattezza della centratura dei banner durante il lavoro di saldatura. Le dimensioni sono di 1255x700x600mm. La barra saldante è di 20x 10x1000mm: 20mm di sovrapposizione banner e 1000mm di lunghezza massima di saldatura. È inoltre possibile realizzare saldature ad anello chiuso tramite il sistema di blocco elettromagnetico.
Un’altra termosaldatrice interessante è la Etna proposta da Sertec srl e sotto il marchio Bennet dalla Plastitech srl. È un macchinario adatto alle esigenze di piccoli e medi stampatori per saldature su banner, teli o reti spalmate in PVC.
È una macchina automatica con una larghezza di lavoro di 1020mm e banda saldante di 10mm. Un ciclo di saldatura dura circa 10-15 secondi raggiungendo quindi una produttività di 6m/min. Per il funzionamento é necessario un compressore non incluso nella fornitura. I programmi di saldatura a disposizione sono 20.
Hs/ki6
flexa.it – leister.com/it – plastitech.it – sineronline.com – dpidgprinting.com