Due progetti dedicati all’allestimento di eventi temporanei: le presentazioni di un film e di una fiction televisiva, commissionate dall’agenzia pubblicitaria Arneis di Torino
Nonostante Progettazione, studio di architettura e design di Torino, ha recentemente realizzato due interessanti allestimenti per la presentazione di opere cinematografiche e televisive. Giancarlo Zucca e Marco Zummo ci illustrano la filosofia alla base di questi progetti.
“La specificità del tema (intrattenimento, introduzione a un prodotto immateriale, vetrina di personaggi e figuranti) e la brevissima durata (poche ore dedicate al montaggio, all’esperienza dell’evento e alla sua dismissione) implicano la risoluzione e la gestione di problematiche che marcano una differenza rispetto alle tipologie di allestimento più consolidate (esposizioni, musei, mostre temporanee, fiere, spazi commerciali, ecc.). In coerenza con la tipologia di prodotto da mettere in scena, si è trattato di allestire (costruire) una sorta di trailer. Una configurazione spaziale che rilegge liberamente il tema del film con il fine di instaurare un’atmosfera emotiva e di suscitare un’attesa: preparare, dunque, lo spettatore alla visione, potenziando solo alcuni aspetti della trama e dell’intreccio narrativo. L’allestimento, in questo caso, si pone come una manipolazione dei contenuti, per creare assonanze e allusioni allargate, senza anticipare i momenti salienti e cruciali del racconto.
In questo scenario, il pubblico (presente su invito dedicato) diventa sia un componente “costruttivo” dell’allestimento sia un contenuto da esibire nella messa in scena complessiva. Ogni invitato deve poter vedere se stesso nel fluire dell’evento e godere del ruolo che gioca nella moltitudine in cui è immerso; ora singolarità periferica, ora parte integrante di capannelli, ora protagonista provvisorio al centro di cornici umane. L’allestimento, pertanto, è una grande vetrina dove si svolge un rituale (anche non precisamente coerente al contenuto dell’inaugurazione) che sospende, apparentemente, gerarchie e abitudini comportamentali.
Concretamente, si tratta di dispiegare:
– |poli di attrazione che indirizzano e disegnano i flussi dei presenti: totem, schermi, segnaletica, caratterizzazione dei percorsi
– punti di sosta momentanea e funzionale: buffet, accoglienza, guardaroba
– aree sovraesposte in cui fermarsi, intrattenere ed esibirsi: palchi, ingressi, platee
– ambiti esclusivi (a ingresso ristretto), in cui celarsi e farsi attendere (salotti, corner)
Inoltre, gli spazi di svolgimento dell’evento hanno spesso un carattere impositivo, dove non tutte le presenze possono essere integrate nel nuovo assetto spaziale complessivo. Alcuni elementi di disturbo (irremovibili) devono essere accettati, se non addirittura esaltati nel loro impatto visivo e antifunzionale.
In alcuni casi, l’esperienza dell’evento inizia dall’esterno, dove l’arrivo dei partecipanti esclusivi (vip) deve essere mostrato al pubblico plaudente. La chiara individuazione di un percorso è necessaria per guidare il pubblico in maniera progressiva al luogo centrale dell’evento, dove le aspettative suscitate durante il cammino trovano compimento e soddisfazione.
nonostante.it
E al Salone…
Al Salone del Mobile 2016 lo studio ha presentato Maestro, uno degli ultimi progetti, realizzato dall’azienda Figini Furniture nell’ambito dell’iniziativa Brianza Design Contest. Maestro è un mobile acustico dedicato ad accogliere i televisori di ultima generazione. L’arredo, ricorrendo solo alla natura dei materiali costitutivi e all’articolazione formale, è in grado di armonizzare i suoni (bassi) emessi dai diffusori acustici dei televisori, la cui qualità è molto inferiore rispetto a quella raggiunta dagli schermi. Di mole imponente, l’arredo è in grado di caratterizzare gli ambienti che lo ospitano, intervenendo sull’articolazione degli spazi e valorizzando la loro percezione (influendo, in determinati casi, anche sul comportamento del pubblico).
Exposcopio, invece, è un espositore modulare e personalizzabile che è entrato a far parte del catalogo dell’azienda Re Legno. Più che allo stoccaggio di prodotti o artefatti, la sua funzione è quella di evidenziare i contenuti, ponendoli in forte relazione visiva con lo spazio espositivo circostante.