Andrea De Rossi della Tecnologie Grafiche srl e distributore esclusivo della Barbieri Electronic ci spiega il Color Management

De Rossi, titolare della Tecnologie Grafiche srl e grande esperta di Color Management, sintetizza: “La calibrazione delle stampanti digitali è di fondamentale importanza per ridurre tempo, scarti, rifacimenti e garantire la fedeltà del colore. Basti pensare a quanto tempo e materiali si sprecano per fare prove, provette e provettine, prima di ottenere un risultato decente. La calibrazione del colore velocizza la produzione ed assicura risultati conformi.”
L’obiettivo della profilatura è quello di ottenere lo stesso risultato apparente sui più disparati materiali/media, anche se stampato con diverse tecnologie. La profilatura prevede due operazioni: la misurazione del color target stampato sui diversi media e la creazione del relativo profilo ICC. La qualità dei profili ICC dipende dalla buona calibrazione delle stampanti, precisione di misura dello spettrofotometro, ottimizzazione dei dati di caratterizzazione e tecnologia del software di profilatura.
Per riuscire a soddisfare le crescenti esigenze qualitative la Tecnologie Grafiche srl propone i spettrofotometri Spectro LFP e SpectroPad di Barbieri Electronic. Con queste attrezzature si è in grado di misurare in riflessione e in trasmissione, e per via dei diaframmi di misura di 6 e 8 mm adatti per la misura di materiali difficili e strutturati quali tessuti, flag, banner, legno, ceramica etc., oltre che a media trasparenti quali vetro, plexiglas e backlite. Per la gestione del colore sono disponibili due software di ColorLogic: ColorAnt per la ottimizzazione dei dati di caratterizzazione e CoPra per la profilatura in 4-5-6 e 7 colori, oltre alla riprofilatura.
Gli spettrofotometri di Barbieri Electronic sono gli unici a misurare anche in trasmissione (trasparenza), materiali di spessore fino a 20mm, ed erano con lo strumento Spectro LFP tra i primi sul mercato mondiale adatti per la stampa digitale di grande formato.

Le 5 fasi
La calibrazione delle stampanti si esegue con cinque operazioni fondamentali:

1. La linearizzazione (Calibration): permette di avere una risposta costante e controllata dell’hardware della stampante ed è la base per le successive attività di calibrazione del colore. Con la linearizzazione si garantisce la ripetibilità della tecnologa di stampa adottata.
Si inizia con lo stabilire la quantità minima ma ottimale di inchiostro che ciascun substrato è in grado di accettare (ink limit), in assenza di difetti di stampa e con distribuzione omogenea e senza difetti di stampa (bleeding, banding, picking,etc.).
Si ottiene una buona linearizzazione quando tutti i canali colori della stampante sono regolati in modo da ottenere incrementi tonali e di contrasto costanti tra i toni a percentuale minima (1%) fino ai toni a percentuale massima (100%). Si garantisce così la massima gradualità tonale nelle sfumature.

 

2. La caratterizzazione (Characterization data): consente di mappare il colore così come viene reso dalla combinazione di stampante, supporto/substrato e tipo di inchiostro. Si inizia stampando con una stampante digitale un color target IT8-7/4 con sole 1617 tacche, con composizioni cromatiche dei colori più rappresentativi di una stampa che normalmente è in grado di riprodurre almeno 300-400.000 combinazioni di colore.
Il color target deve essere misurato con uno spettrofotometro che abbia caratteristiche idonee al tipo di supporto su cui è stato stampato. Mediante la misurazione spettrofotometrica per ciascuna delle 1617 tacche si ottengono: una curva spettrale del colore, un valore colorimetrico LAB, un valore tristimolo visivo XYZ e una densità (spessore di inchiostro). Queste misure sono contenute in un file testo chiamato “file di caratterizzazione” che rappresenta la mappa dei colori di quelle specifiche condizioni di stampa. In ultima analisi, sono la carta di identità di quella stampa.

 

3. L’ottimizzazione dei dati (Color Optimization): è l’operazione con la quale si ottimizzano i dati di caratterizzazione per ottenere successivamente un profilo esente da difetti e di qualità superiore. Anche se le misure sono state eseguite con un ottimo spettrofotometro, le tacche misurate hanno dei valori alterati dalla reazione (rifiuto) che hanno gli inchiostri quando sono in sovrapposizione gli uni sugli altri (trapping e microtrapping) e forniscono misure diverse da quelle attese. Queste deviazioni cromatiche si devono correggere a monte per evitare che durante la stampa si sommino errori su errori.

 

4. La profilatura (Profile Crea-tion): è la procedura con la quale si elaborano i file di caratterizzazione per creare un profilo ICC. L’obiettivo della profilatura è quello di ottenere lo stesso risultato apparente sui più disparati materiali/media. La profilatura prevede due operazioni: la misura del color target stampato sui diversi media e la creazione del relativo profilo ICC. Il profilo ICC è un file digitale che consente la trasformazione del colore (conversione) di un’immagine RGB (acquisizione fotografica) al tipico spazio colore CMYK della periferica di stampa con la quale la si vuole riprodurre. La qualità della trasformazione del colore dipende dalla qualità del programma di profilatura e dal suo algoritmo matematico di calcolo.

 

5. La gestione del Colore (Color Management): avviene mediante un software “Color Server” in grado di presiedere a tutte le conversioni dei file a monte del RIP. Infatti i RIP che attualmente gestiscono le stampanti, in particolare per le operazioni di nesting e di pannellizzazione, non sono così evoluti nella gestione del colore anche se inclusa tra le loro funzioni. La gestione del colore in prestampa, a monte della stampa, consente di non essere vincolati alla qualità espressa, spesso limitata, dei vari RIP di stampa. Soprattutto consente di conoscere ancora prima di stampare quali saranno i risultati qualitativi perché si potranno visualizzare sul monitor i risultati delle conversioni di quella stampante e quel materiale.
Un’opzione importante è rappresentata dalla gestione dei profili DeviceLink indispensabili quando si producono e si utilizzano file PDF per i quali bisogna garantire fedeltà del colore non solo per le immagini bitmap ma soprattutto per gli elementi di grafica vettoriale che contengono colori spot.

De Rossi conclude: “Completa l’offerta il programma D.O.C. (Digital Output Control) di Barbieri, la prima soluzione in grado di eseguire la “Certificazione” della produzione digitale, grazie alla verifica “giornaliera” della resa qualitativa delle stampanti abbinate con i diversi media. Questa applicazione ha una importanza strategica nell’Industrial Printing dove si utilizzano materiali di costo elevato e dove è richiesto un elevato grado di precisione del colore e di ripetibilità delle produzioni stampate.”
Il Color Management diventa fondamentale per aziende che devono eccellere per la qualità di stampa. Non è sempre il solo fatto di ottimizzare la riproduzione di un colore di scala o Pantone ma diventa sempre più importante raggiungere un risultato omogeneo da un materiale e l’altro stampato da stampanti diverse all’interno dell’azienda e non solo. La ripetiblità diventa un fattore di chiave.

Adr/ext

tecnologiegrafiche.com

 

Al seguente LINK la tabella che mette a confronto tre diversi risultati di profilatura e linearizzazione. Hai analizzato i dati risultanti dai tuoi profili. A quali di questi 3 assomigliano?

 

 

Calibrazione monitor
La filiera del Color Management inizia già con l’acquisizione dell’immagine con la fotocamera e la conseguente visualizzazione al monitor del PC.
Dispositivi di misurazione come il Colorimetro Spyder 5 sono stati progettati per offrire una calibrazione completa del flusso di lavoro digitale tra fotocamera e monitor. Essendo all’inizio di un qualsiasi processo di riproduzione fotografica e grafica la si potrebbe anche indicare come la più importante di tutte le calibrazioni. Perché se l’immagine digitale è compromessa non si può chiedere i miracoli al stampatore. Soprattutto quando si modificano le immagini, è estremamente importante che i colori siano visualizzati correttamente. Oltre al Spyder ce ne sono anche altri produttori come p.e. xRite.
Ma detto questo inizio subito un’altra problematica da tenere in considerazione: il monitor. Già il monitor stesso ha delle limitazioni sul numero di colori visualizzabili. Monitor di media gamma sono in grado di visualizzare lo spazio colore sRGB. Invece monitori di alta gamma possono ricreare lo spazio di colore Adobe RGB con una gamma più ampia di colori.
Ci sono anche differenze di taratura per i diversi fabbricati. La maggior parte dei monitor sono calibrabili tramite software. Ciò significa che non viene modificato il monitor, ma solo i valori di colore inviati dalla scheda grafica permettendo così la corretta visualizzazione cromatica. Monitor di alta gamma hanno la possibilità di una calibrazione hardware. Il colorimetro viene collegato al monitor che viene calibrato. I segnali della scheda grafica vengono conservati e il monitor converte i dati ricevuti in modo da visualizzare nuovamente i colori corretti. Quale è il modo migliore di calibrare? Inizierebbe un’altro capitolo!

 

La profilatura
La riprofilatura è una nuova tecnica di Color Management che consente di aggiornare rapidamente un preesistente profilo ICC, adattandolo al punto di bianco di un nuovo supporto. Basta inserire la misura Lab del nuovo supporto ed il software istantaneamente creerà il profilo per il nuovo media. Questa tecnica risolve tutti i casi di forniture non costanti dei materiali e le problematiche connesse all’utilizzo di materiali di diversi produttori.

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