Materiali, tecnologie e possibilità della personalizzazione delle pavimentazioni per creare ambienti unici e in grado di comunicare
Un pavimento decorato, con un soggetto fotografico, una scritta un logo: non è certo una cosa nuova per il mondo della comunicazione visiva, soprattutto se legato ad applicazioni retail o per esposizioni. Da molti anni la stampa digitale ha trasformato questa superficie in un media a disposizione di organizzatori di eventi, agenzie di pubblicità, architetti e, perché no, privati. Tuttavia, le nuove applicazioni della tecnologia di stampa, e soprattutto le nuove tipologie di inchiostri, stanno progressivamente ampliando questo mercato, toccando il mondo dell’interior decoration in modo sempre più professionale e soprattutto sicuro. Si, perché una delle problematiche maggiormente sentite in questo ambito è proprio quella della sicurezza, della sostenibilità e della salvaguardia della salute, domande a cui le diverse aziende produttrici stanno offrendo risposte sempre più puntuali ed esaustive facendo test, certificazioni e omologazioni. In questo senso, il mondo della stampa digitale si è confrontato direttamente con l’industria, sia per offrire un servizio integrato e integrabile nei processi di produzione sia per garantire un servizio aggiuntivo di personalizzazione su piccole tirature (un esempio lampante è quello delle ceramiche, che hanno sia integrato impianti digitali nella produzione di “massa” sia tecnologie che possono decorare, materiali finiti e pronti alla vendita). Dovendo fare una breve disamina delle possibilità di decorazione dei pavimenti, possiamo fare una classificazione per tipologie di materiali. Naturalmente questa nostra disamina non vuole essere esaustiva delle diverse soluzioni a disposizione del mercato, ma vuole dare delle linee guida di sviluppo.
Ma prima
la cosa basilare
Stiamo parlando di pavimenti, quindi di superfici dove dobbiamo camminarci sopra, spostare arredi e a volte con la necessità di essere carrabili: non esiste una tecnologia che garantisca una resistenza specifica a questo tipo di stress, dunque sarà sempre necessario pensare a una protezione delle stampe a meno che non si tratti di installazioni temporanee destinate a durare qualche ora o qualche giorno.
Inoltre stiamo parlando di applicazioni prevalentemente indoor, in quanto per l’esterno entrano in campo anche altre questioni legate alla resistenza i raggi UV, agli agenti atmosferici e alla sicurezza. Infine, le pavimentazioni, soprattutto per ambiti contract, prima di entrare in commercio devono essere omologate, essere sottoposte cioè a una serie di test che ne attestano le caratteristiche ripetitive nel tempo per essere messe in produzione. Ciò non vale nel caso di applicazione in ambienti privati o per eventi unici, ma se si vuole impostare un servizio di decorazione quasi industriale bisogna tenerne conto.
I materiali duri
legno, marmo, metalli, vetro
Lasciando stare per il momento il mondo ceramico, che segue dei canali propri sia per quanto riguarda le tecnologie (inchiostri resistenti al forno) sia distributivi, possiamo affermare che la decorazione di materiali duri riguarda prevalentemente tutte le tipologie di pavimentazioni in piastrelle, doghe o piastre. In questo settore
certamente il legno, inteso come parquet, è quello che viene maggiormente richiesto e utilizzato, ma anche vetro e metallo sono sempre più interessanti soprattutto per destinazioni contract come alberghi e uffici. La decorazione di questi materiali avviene principalmente con tecnologie flatbed, quindi le possibilità sono “limitate” dalle dimensioni delle macchine di stampa. A livello di inchiostri possono essere utilizzati sia UV che Latex, ognuno con proprie caratteristiche di coprenza, resistenza e durata, oppure si può ricorrere alla tecnologia con nanocoloranti sviluppata da Muchcolours e utilizzata dalle factory Decor Inside e Decorprint. Qualunque sia la tecnologia, vanno tenute in considerazione le caratteristiche del materiale, la sua matericità, la volontà di mantenere le venature o di doverle ricreare: insomma potrebbe essere necessario un primer per far aderire al meglio i pigmenti, e sicuramente una protezione per proteggere la stampa. Nel caso dei nanocoloranti, se parliamo di parquet, la finitura superficiale può essere la stessa vernice o trattamento usato per la protezione del legno (quindi potendo inserire la tecnologia all’interno del processo industriale di produzione), altrimenti dovranno essere usate vernici trasparenti a base acqua. Metalli, vetro o pannelli di altri materiali rigidi richiederanno una serie di test e di prove per garantire la perfetta adesione dell’inchiostro al materiale e una sua protezione.
I tessili
moquette, tappeti, agugliati
Come per i materiali duri, anche in questo caso possono essere utilizzate diverse tecnologie di stampa, ognuno in grado di offrire prestazioni e qualità differenti. In linea di principio la discriminante è data dallo spessore (altezza) del pelo del tappeto o della moquette. I sistemi “normali” infatti tendono a depositare uno strato di pigmento sulla superficie, quindi nel caso di pelo alto potremmo avere un effetto di bianco che emerge con lo spostamento delle fibre. Per questo normalmente vengono utilizzati supporto molto compatti o a pelo corto (oppure qualità particolari come il bouclè che presenta un incrocio delle fibre molto serrato e dunque molto resistente anche al traffico). Nel settore della comunicazione vengono impiegati anche materiali come gli agugliati, vale a dire fibre incollate su un supporto che pur non avendo una grande durata offrono una superficie relativamente compatta e dunque facilmente stampabile (adatti ad esempio in ambito fieristico o per eventi temporanei). Per la stampa di moquette di qualità pregiate o tappeti di arredamento, sono state sviluppate tecnologie apposite, come ad esempio la tecnologia Colaris sviluppata da PXL Carpets (distribuita da Floorcoverings), che di fatto inietta il colore all’interno della felpa e lo fissa attraverso vapore e temperatura, ottenendo prodotti di qualità fotorealistica senza effetto “bianco” e utilizzando anche fibre pregiate, ignifughe e con effetti cangianti. Anche in questo caso, a meno di tecnologie sviluppate ad hoc, è necessaria una protezione delle stampe per la loro durata nel tempo.
Le pellicole
un mondo in continua evoluzione
Sono forse il prodotto più utilizzato in ambito eventi e retail, ben note soprattutto agli operatori della comunicazione visiva. Credo che ogni stampatore in possesso di un sistema di stampa digitale abbia almeno una volta stampato delle pellicole adesive, che siano state destinate al wrapping di un’auto, al rivestimento di arredi e mobili, o semplicemente per la creazione di elementi di comunicazione e di segnaletica. Anche in questo caso l’evoluzione dei materiali e degli inchiostri ha aperto sempre nuove possibilità di utilizzo, e soprattutto in ambito retail ed eventi sono diventate un must per la decorazione delle superfici orizzontali. Anche in questo caso valgono le considerazioni riguardo la durata e la resistenza delle stampe soggette al traffico di persone e cose: se l’evento dura pochi giorni posso anche non proteggere la stampa, se voglio che duri di più e deve affrontare il passaggio di migliaia di persone, meglio proteggere con soluzioni apposite. Nello scorso numero abbiamo accennato a come sia possibile proteggere le stampe delle pellicole, e tra queste la laminazione offre un duplice vantaggio: durata e sicurezza. Durata perché posso utilizzare pellicole di laminazione di diverse qualità per garantire il mantenimento di grafiche e colori per il tempo e il traffico necessario; sicurezza perché le pellicole di laminazioni possono essere dotate di caratteristiche antiscivolo di diverso grado, in funzione della classificazione R che ne attesta l’utilizzo in diverse tipologie di ambiente. Non entriamo nel merito di questa classificazione, riportata comunque su praticamente tutte le schede tecniche dei produttori, ma vale la pena sottolineare come il processo di laminazione possa avvenire in modo semplice attraverso appositi macchinari che consento l’accoppiamento dei due materiali (pellicola stampata e protettiva) sia a caldo che a freddo (e stiamo parlando di un investimento decisamente basso per un’azienda).
Infine…
Molti materiali per pavimentazioni sono offerti al pubblico con decori e grafiche limitate o personalizzabili a partire da un quantitativo minimo che può variare da qualche centinaio di metri a qualche migliaia. Questo perché gli impianti di produzione industriale non sono abbastanza flessibili ed economici per permettere una risposta on demand. In questo senso uno stampatore digitale, dotato delle adeguate tecnologie e conoscenza dei diversi materiali, potrebbe proporre un servizio di decorazione anche per piccolissime tirature, creando un mercato di nicchia interessante sia per lo sviluppo del business verso il cliente finale sia per la creazione di partnership con progettisti e piccole e medie industrie. Vale la pena capire le direzioni di sviluppo che la propria tecnologia permette per ottimizzare la massimo gli investimenti e differenziarsi rispetto alla concorrenza.
Gc/ki6