Un mercato che cambia, che necessita di innovazione ma anche di comprendere le reali potenzialità di crescita delle aziende della stampa digitale, spesso di piccole e medie dimensioni con una forte tradizione artigianale
Valeria Centorame, Marketing manager di Roland DG Mid Europe, ci parla della visione dell’azienda su come il mercato della stampa e della decorazione digitale sta cambiando, delle iniziative in atto e delle prospettive per il prossimo futuro
Faciamo una considerazione di massima sul mercato della stampa digitale…
Valeria Centorame – Per quanto riguarda Roland l’attenzione massima non è rivolta solo sulla tecnologia ma anche su materiali e soluzioni, perché oggi non ci sono sostanziali novità dal punto di vista tecnologico: le stampanti migliorano, diventano sempre più performanti e flessibili, ma di fondo la tecnologia oggi disponibile è quella. Per questo nel nostro centro ricerca e sviluppo in Giappone e tutte le business unit come la nostra l’attenzione massima viene rivolta nella ricerca di materiali innovativi e soprattutto sulla ricerca di processi, cioè l’utilizzo di più tecnologie che combinate assieme riescono a dare risultati innovativi a livello di prodotto. Quindi processo innovativo e prodotti messi a filiera ad hoc per creare nuove soluzioni comprensive di materiali. Ad esempio molti dei nostri clienti che stampano carte da parati grazie alla resinatura riescono a ampliare le applicazioni del prodotto anche in ambienti umidi o con condizioni particolari. In cantiere ci sono grandi novità, e nel corso dei prossimi mesi porteranno al lancio di novità importanti, anche per quanto riguarda l’hardware.
In generale direi che il mercato oggi si orienta verso la ricerca di nicchie specifiche e sulla creazione di risposte a 360 gradi, diventando veri e propri solution provider, in grado cioè di supportare il cliente non solo sulla scelta del giusto sistema o tecnologia ma anche su tutti i processi e le scelte di organizzazione e gestione dell’azienda e sulle possibilità di espansione sui diversi target di mercato. Crediamo molto nel rapporto diretto con i nostri clienti, per questo seguiamo direttamente sia gli aspetti di comunicazione che i diversi canali di contatto, social in primis, con i quali possiamo interagire direttamente con gli utilizzatori delle nostre tecnologie e capire la realtà del mercato, le problematiche, e trovare dunque le soluzioni assieme. Il lato umano, avere una persona vera in grado di rispondere alle diverse richieste, è stato sempre un punto di forza di Roland, e anche nell’era del web e dei social impersonali continuiamo a investire sulle persone e sulla costruzione di una rete unita e motivata. L’artigiano tecnologico, definizione che abbiamo creato ormai diversi anni fa, ancora oggi significa unione tra creatività umana e tecnologia, un binomio indissolubile per poter veramente innovare e proporre prodotti di qualità sempre nel segno dell’originalità.
In questo momento, quali sono i settori più interessanti per le tecnologie digitali e gli operatori della decorazione?
Valeria Centorame – Sicuramente uno dei settori più interessanti è quello dell’interior decoration, sia perché offre ancora molte possibilità di sviluppo sia perché amplia notevolmente le opportunità di business dei nostri artigiani tecnologici. Uno dei punti nodali è quello di creare una vera e propria cultura di settore, informando architetti e designer sulle possibilità che le tecnologie digitali offrono loro nella definizione dei loro progetti. Per questo abbiamo creato un nuovo logo, “Casa Roland”, rivolto proprio ai professionisti dell’interior, per riunire soluzioni e sperimentazioni legate agli spazi abitativi. Il nostro stand dello scorso anno era proprio una casa dove i nostri clienti hanno realizzato gli arredi, le decorazioni e i complementi che dimostrano sia l’elevata qualità e affidabilità del digitale sia la flessibilità e dunque le possibilità di personalizzazione degli ambienti. Un po’ quello che fate normalmente a Decor Lab. Sensibilizzare e informare questo mondo significa anche esporre in manifestazioni ed eventi insoliti per un produttore di tecnologia, ma strettamente legate alla progettazione e il design. Curioso vedere come ancora oggi le nostre realizzazioni destano quell’effetto wow, quella sorpresa, sintomo che ci sono margini di crescita veramente enormi in questo settore. Mostrando le realizzazioni e dando le informazioni corrette possiamo superare la diffidenza verso la stampa digitale, gli inchiostri e i prodotti stampati, visti ancora oggi in molti casi come cheap, nocivi, di bassa qualità. Sono pregiudizi che solo capendo veramente il prodotto e la tecnologia possono essere superati.
Formazione e informazione da svolgere anche verso i vostri clienti?
Valeria Centorame – Sicuramente. I nostri clienti sono bravissimi, innovativi, estremamente preparati dal punto di vista tecnico, ma spesso abituati a lavorare su mercati in cui la stampa è solo un prodotto da misurare e valutare al metro quadrato. Le possibilità della tecnologia e dei materiali attuali aprono una serie infinita di direzioni di sviluppo, ma deve essere lo “stampatore” in primis a capire quale direzione seguire, valutare il tipo di cliente e di mercato di riferimento, e spesso cambiare anche mentalità sui processi di lavoro. Non si tratta solo di avere una bella idea e dotarsi della tecnologia adatta a metterla in pratica, serve un piano strategico che permetta all’azienda di potersi confrontare nel modo corretto con il mercato che sceglie e con gli interlocutori con cui dovrà relazionarsi, capirne il linguaggio e il modo non solo di realizzare un prodotto, ma soprattutto di promuoverlo e venderlo.
Facciamo l’esempio su interior decoration: più facile per un’azienda, una start up, che nasce per servire questo mercato o che avvenga una trasformazione in aziende che già operano nella stampa commerciale e vogliono allargare il proprio business?
Valeria Centorame – Un’azienda che nasce per fare questo è sicuramente avvantaggiata, perché ha già il focus, obiettivi e ha fatto le opportune indagini di mercato. Nel caso dello stampatore è più complicato, ma alla fine sarà inevitabile, quasi un’evoluzione darwiniana: chi non proporrà cose nuove, in un mercato che cambia, e velocemente, è destinato a scomparire. È un processo che quindi tutti dovranno affrontare, non sempre in modo indolore, anche se potranno comunque contare su aziende come Roland per capire direttrici e evolvere la propria azienda nel modo più idonea a servire il mercato che sceglierà di servire. Molti nostri artigiani hanno iniziato a realizzare oggetti personalizzati, anche i più semplici e consueti come biglietti da visita o mug, con il valore aggiunto della realtà aumentata, e li abbiamo aiutati a trovare la soluzione più adatta a questa nuova ricerca di prodotto. Credo che in linea generale serve una riflessione attenta a livello di struttura del settore e delle aziende che ne fanno parte, dovendo tener conto della estrema velocità di evoluzione dei mercati e quindi di come i ruoli di molte aziende stanno e dovranno cambiare.
Una previsione a breve termine di come cambierà il mondo della stampa digitale?
Valeria Centorame – Certamente oggi il settore non mostra più segni di crescita importanti come qualche anno fa. Siamo comunque ottimisti, e credo che siano molte le eccezioni che confermano la regola, nel senso che molti stampatori hanno ormai scelto di introdurre una nuova visione del proprio lavoro e questa ha già iniziato a dare risultati estremamente positivi. Due anni fa ci siamo inventati “Roland on the road”, un tour che ci ha portato in tutta Italia a incontrare sia clienti conosciuti che nuove realtà: è stato entusiasmante, perchè il confronto diretto ci ha permesso non solo di capire come effettivamente il mercato si sta muovendo, ma soprattutto di comprendere come Roland può e deve crescere per rispondere alle vere richieste dei nostri clienti, presenti e futuri. Questo tour ci ha mostrato che c’è tanta voglia di fare, ma la dimensione media delle aziende è composta da realtà di 2 persone, e quindi non si trova il tempo e le risorse per potersi dedicare alla ricerca, alla sperimentazione: non si può bloccare un lavoro per fare cose nuove, e quindi tutto viene rimandato. Il tour è stato un successo perché le aziende hanno potuto provare le nostre tecnologie, capire come sfruttarle al meglio e soprattutto come sviluppare un business plan legato a nuovi prodotti, senza dover fermare la propria attività, potendo calcolare esattamente i costi legati al prodotto e comprendere come si possa aumentare la marginalità ottimizzando i processi.
Questo è un esempio di come con iniziative mirate si possa supportare veramente la crescita degli stampatori, senza dover stravolgere il proprio modo di lavorare, ma creando le basi per poter crescere in nuove direzioni o ampliando con nuove possibilità ed effetti prodotti oggi consueti. Dobbiamo investire sul futuro, e quindi anche sulle nuove leve, per questo abbiamo un accordo con il Miur per utilizzare il nostro Imagination Center come spazio di formazione e per i corsi di alternanza scuola/lavoro.
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