Magnetico, un modo “nuovo” di allestire e decorare lo spazio che permette rinnovo veloce, forte impatto visivo, comunicazione e flessibilità
Nel corso degli anni, frequentando manifestazioni fieristiche e eventi di varia natura, il tema del magnetico come strumento per superare il problema dell’applicazione è sempre stato centrale nella proposta di innovazione, ma poi difficilmente proposto in modo organico. Un prodotto di nicchia, ideale per spazi retail, con incursioni in settori quali la comunicazione visiva, l’interior decoration, ma poco di più.
Fino al momento in cui una giovane azienda italiana, con il nome poco italiano, ha dato un nuovo riferimento al mercato. Guandong infatti ha iniziato a presentare la propria soluzione magnetico&ferro, declinandola in diverse linee, offrendo servizi di adattamento alle diverse esigenze, creando una vera e propria gamma di soluzioni ad alte prestazioni.
Pensiamo a un punto vendita, alla vetrina che deve essere rinnovata di frequente per attirare sempre attenzione: il manichino viene vestito con il capo novità della nuova collezione, e alle sue spalle, su quel pannello, una grande fotografia, magari che riprende un fotogramma dello spot televisivo, o della campagna pubblicitaria. Valorizzo il capo, gli do ancora più importanza, ma soprattutto posso sostituirlo velocemente, così da poter cambiare la vetrina anche tutti i giorni se fosse necessario. Basta vestire il manichino con il nuovo capo, e sostituire la grafica sul pannello, senza richiedere l’intervento di un applicatore specializzato, con costi minimi (una nuova stampa), senza forare, sporcare o lasciare lo spazio “in allestimento”.
Il principio del magnetico è questo: una volta applicato il fondo magnetico (un tappetino gommoso con magnetite, e questo si meglio farlo con un applicatore specializzato) posso andare a montare la grafica, la scritta, l’immagine che desidero semplicemente appoggiandola sul fondo magnetico (i teli, arrotolabili e dunque con poco ingombro, sono realizzati in materiale plastico con ferrite), e dunque può essere fatto dalla commessa, dal titolare, dal vetrinista incaricato.
Facile, veloce, pulito. E questo vale anche all’interno, per rivestire pareti, camerini, spazi di socialità, arredi e accessori. Ogni superficie può essere magnetizzata per essere facilmente decorata, resa comunicativa. E se la base è già metallica, posso allora invertire i fattori, e andare a realizzare le grafiche su materiale plastico accoppiato (e dunque laminato) con magnetite.
Altro vantaggio la possibilità di sovrapporre i diversi elementi, quindi ponendo sopra scritte quali saldi, vendita promozionale, o anche loghi, descrizioni, cartellini prezzo.
Tutto bello, tutto facile. Ma nella realtà, pur avendo i materiali e le tecnologie adatte, ancora questa soluzione si vede poco. E ancora meno si vedono le soluzioni in cui il magnetico poteva essere una grande innovazione. Mi vengono in mente le pellicole decorative di Grottini, presentate ormai più di 10 anni fa a una Euroshop, dove il sistema era composto da una verniciatura con pigmenti metallici da applicare alla parete e da teli con decorazioni di varia natura e soggetti che contenendo magnetite potevano essere applicate alle pareti, creando scenografie di forte impatto visivo, o creando texture ed effetti speciali, e in questo caso potendo quindi rinnovare l’immagine del punto vendita in modo semplice e veloce, ideale per allestire corner e temporary.
Altra soluzione proposta ma che non ha avuto un largo seguito era il sistema espositivo proposto da Octanorm. La struttura era costituita dai classici sistemi nodo trave del produttore tedesco, ma con barre magnetizzate su cui potevano essere applicate grafiche (in teli o pannelli), ma anche accessori e prodotti di esposizione, quali bracci, mensole, anche piccoli monitor.
O ancora una serie di elementi di arredo, modulari e magnetici, che NewCrazyColours aveva sviluppato per l’allestimento easy degli shop di importanti brand da posizionare e allestire in tutto il mondo. Una soluzione di design, co un sistema di arredamento particolare, di forte immagine. Dunque adatto a vestire negozi sparsi in tutto il mondo mantenendo l’immagine del brand, e con composizione degli elementi magnetica per essere flessibile e adattabile.
Sempre in occasione di una Euroshop il magnetico era stato oggetto di ricerca di un’azienda che proponeva rivestimenti ceramici. Un sistema di “piastrelle” che potevano quindi essere composte formando disegni o motivi decorativi sfruttando proprio l’adesione magnetica a un supporto metallico da applicare alla parete o alla superficie da decorare.
Il magnetico ha visto anche proposte mirate in termini di attrezzare i vari ambienti: Coolors, che ha sviluppato un sistema di metalli liquidi per la decorazione e il rivestimento di vari oggetti e superfici (dagli elettrodomestici alle pareti) propone anche accessori che possono essere utilizzati in cucine, bagni, ambienti bar, per avere tutto a portata di mano quando serve e con chiaramente la possibilità di variare composizione e tipologia di elementi.
Anche nel campo della segnaletica sono state proposte delle soluzioni magnetiche. Polipack, azienda specializzata nella lavorazione del polistirene ad alta densità, aveva proposto a un Viscom una serie di lettere tridimensionali, finite con diversi effetti e materiali, che venivano applicate e composte con particolari calamite da fissare a muro e con lastre metalliche sul retro della lettera. Una soluzione che prevedeva quindi una installazione mirata, ma che permetteva il ricambio semplificato degli elementi realizzati.
E questi sono alcuni esempi, molte proposte sono state fatte in diversi campi di utilizzo, dall’automotive alla nautica.
Soluzioni fantastiche, ma…
Viste le premesse, e soprattutto la gamma così ampia di alternative e possibilità, ci si potrebbe aspettare che tutto il nostro mondo sia magnetico. Ma non è così. Il perché è difficile da comprendere, o forse più semplice di quanto ci si potrebbe aspettare. Facciamo una riflessione.
Se per alcuni prodotti l’evoluzione tecnica e tecnologica è necessaria e porta sempre nella stessa direzione, ad esempio nel mondo della telefonia mobile, dove da telefono portatile siamo oggi in possesso di veri e propri computer che gestiscono e regolano la nostra vita privata e lavorativa, e tutti vanno in questa direzione ben precisa, in altri ambiti non succede questo. Il motivo è forse da ricercare sulla possibilità di avere una differenziazione, una identità ben precisa, ma anche un attaccamento alla tradizione che sta alla base del prodotto. Se parliamo di borse, ad esempio, la chiusura magnetica è una cosa comune, ma non l’unica, e questa differenza spesso è legata alla tradizione del brand. In altri casi l’evoluzione del prodotto di base impedisce l’utilizzo di una soluzione magnetica. Esempio banale: fino a qualche anno fa le insegne dei taxi erano realizzate su materiali magnetizzati, per aderire alle carrozzerie in metallo delle auto, e poter quindi essere spostati in modo semplice e senza danneggiare le superfici da un veicolo all’altro. Oggi le auto non hanno più telai e carrozzerie in metallo, ma usano resine, materiali plastici, leghe, e quindi le insegne non sono più magnetiche, ma magari in materiali con tecnologie di adesione senza colla (esempio Nano Tack, sempre di Guandong).
Nel mondo dell’arredamento, e dell’interior, questo aspetto è ancora più marcato. L’evoluzione tecnica porta a ricercare nuovi materiali, nuove finiture, e non sempre c’è una compatibilità con la posa magnetica. Ma ancora di più, forse, non serve. Nel residenziale, ad esempio, finiture e materiali sono scelti per durare, per essere belli e rispecchiare il mio gusto e la mia personalità, ma non viene richiesto un ricambio frequente. Una stanza da bagno deve durare anni, e non mi interessa più di tanto poter spostare il porta sapone o l’anello per appendere un asciugamano. Lo stesso in alcuni spazi di lavoro, con soluzioni che durano nel tempo e che vengono aggiornate più per la parte multimedia e di servi tecnici che di immagine vera e propria, se non con piccoli interventi.
E anche il contract, a parte qualche caso o situazione particolare, seguono un po’ questa logica, con soluzioni che devono trasferire confort e piacere, e dunque seguono uno stile chiaro e destinato a durare nel tempo (magari non vent’anni come in una abitazione, ma qualche anno di sicuro).
Ci restano il retail e le esposizioni
Sono forse i due settori che sembrano più ricettive per questo tipo di cambiamento. Rinnovare di frequente, o addirittura pensare a uno spazio che deve durare qualche giorno, il tempo di una fiera o di una sfilata, e poter quindi essere smontato e riutilizzato in altra sede, sono elementi importanti che danno buone prospettive al magnetico. Prospettive, possibilità, ma non sempre si trasformano in realtà. In questo caso credo che la motivazione sia da ricercare più su un aspetto economico. Mi spiego meglio. Sarebbe bello poter cambiare l’immagine di un punto vendita ogni mese, o ogni stagione, o modificare un bar per essere in linea con il servizio che offro in particolari momenti della giornata (mattina colazione, mezzogiorno pranzo, sera aperitivo), e qualche realizzazione in tal senso la abbiamo vista. Ma a mio avviso sono situazioni legate molto al territorio, al tipo di clientela che cerco di raggiungere. In città vive e vitali, come ad esempio Milano, più facile trovare un imprenditore che per far fronte alla concorrenza e alla sovra offerta dello stesso bene/servizio cerca un modo per distinguersi. In piccoli paesi o piccole città questo è meno probabile, con una clientela abituale, poco interesse all’immagine del luogo e più attenzione al tipo di prodotto che offro.
Per non parlare poi dei centri commerciali, legati più a logiche di franchising e dunque di riproduzione di format unitari, dove magari preferisco inserire un grande monitor che ripensare agli interni o al ricambio di grafiche in modo frequente.
Inoltre, non dimentichiamolo, posso ottenere lo stesso effetto con grafiche adesive più tradizionali, che hanno costi decisamente bassi, soprattutto se pensate per durate brevi, o con adesivi senza colla come dicevamo prima. Quindi più soluzioni.
Conclusione
Il magnetico è sicuramente una strada interessante da percorrere, soprattutto con lo sviluppo costante di possibilità e soluzioni offerte dalle case produttrici, ma ancora rimane legato in particolare agli ambiti in cui tempo e facilità di rinnovo sono essenziali. Forse nei prossimi anni vedremo un’ulteriore evoluzione e dunque nuove prospettive, ma di fatto ora l’uso e l’utilizzo di tali soluzioni è limitata anche dalla scarsa conoscenza del prodotto verso progettisti e contractor, e quindi spesso non presa in considerazione in progetti in cui, in verità, avrebbe senso utilizzarlo. Con vantaggi di natura gestionale ed economica.
GC/ki6