Due materiali che hanno nella resistenza, trasparenza e leggerezza i loro punti di forza. Vediamo nello specifico caratteristiche e campi di utilizzo
Le materie plastiche sono sicuramente una realtà ampiamente conosciuta, apprezzata e diffusa tanto nel mondo delle arti grafiche quanto nel design. In particolare PMMA e PET, stanno offrendo nuove performances e possibilità, grazie a una maggiore lavorabilità e alla proposta di lastre specifiche per i diversi campi di utilizzo. Per comprendere meglio caratteristiche e problematiche abbiamo interpellato due protagonisti in questo campo: 3A Composites, che propone sia PMMA che PET attraverso il marchio Polycasa, e Röhm Italia, che propone i marchi Plexiglas® (Evonik Industries) e Lyx® PETG.
Quali sono le caratteristiche specifiche di questi due materiali?
3A – Il PMMA viene realizzato su base Polymetilmetacrilato (Cast o anche la variante GS). Il PET viene estruso su base di Polietilenterphtalato-glicolo. Il PMMA viene proposto anche in estrusione ottenendo l’aggiunta XT.
Röhm Italia – Quando si parla di PMMA bisogna distinguere tra colato (GS) ed estruso (XT) in quanto. Il GS è più pregiato e meglio lavorabile ma più difficilmente stampabile; mentre sull’XT gli inchiostri, sia UV che serigrafici, aggrappano meglio. Quando si parla di PET si intende APET e non PETG. Il PET è più resistente all’urto rispetto al PMMA sia GS che XT.
Quali sono le differenze più evidenti tra i due materiali?
3A – Visivamente i due materiali sono molto simili: tutti e due possono essere trasparenti, translucenti e opachi (disponibili in vari colori). Lumex-G (PET-Base) viene proposto anche in colori speciali. Il grado di trasmissione luce per materiali PMMA trasparenti non colorati è del 92% (misurato su uno spessore di 3mm), per per PETG siamo all’88%.
Röhm Italia – Il PMMA può essere utilizzato all’esterno ma non il PET. Dal punto di vista estetico i due materiali si presentano in modo simile, con eccellente grado di trasparenza e leggerezza nonostante l’elevata resistenza agli urti. La continua evoluzione tecnica e la ricerca hanno di fatto in questi ultimi anni abbassato le differenze prestazionali e reso i due materiali (per quanto riguarda le applicazioni nelle arti grafiche) direttamente in concorrenza.
Parlando in particolare di arti grafiche, quali sono le possibilità di lavorazione e la possibillità di stampa diretta?
3A – Tutti e due i materiali sono adatti per la stampa serigrafia e per la stampa digitale. Per il PMMA bisogna utilizzare inchiostri adatti a materiali acrilici, e presenta bordi netti e lucidi. Sul PET questo è fattibile solo in modo limitato, anche se spesso si tratta di una finitura poco richiesta. Il taglio può essere effettuato tramite frese, seghe, laser – su PMMA anche tramite getto d’acqua. Entrambi possono essere forati, incollati (su PETG con solventi), e formati: su PETG tramite calore, vacum senza asciugatura prima della lavorazione (grado di piega: 3.400 Mpa per PMMA, 2.200 Mpa per PETG).
Röhm Italia – Il PMMA può essere lavorato con tutte le tecnologie e può essere piegato a caldo; il PET non può essere termoformato (a differenza del PETG che può essere termoformato) ed è difficilmente tagliabile al laser. sia il PMMA che il PET possono essere facilmente stampati ma per il PMMA XT serve una certa attenzione e preparazione del supporto.
Quali sono le applicazioni principali?
3A – Tutti e due i materiali sono adatti per applicazioni indoor e outdoor, ma per il PET occorre utilizzare una versione specifica, PETG-UV, adatto per interni (come il PETG) e outdoor. Entrambi i materiali si prestano a molteplici applicazioni in campo grafico, dai grandi pannelli stampati a totem, dalle targhe alla creazione di espositori. La trasparenza poi rende questi materiali particolarmente ricercati anche per applicazioni luminose e nel campo dell’architettura e del design.
Röhm Italia – Plexiglas® è una delle materie plastiche più pregiate e versatili del mondo e seduce per eleganza, brillantezza e fedeltà cromatica. Rispetto al vetro, Plexiglas® è sicuramente più resistente alla rottura, è quindi più sicuro, è più leggero e più trasparente.
Grazie alle sue svariate tipologie e alle diverse finiture superficiali si distingue come materiale versatile che si presta a diverse applicazioni: dalla comunicazione visiva all’edilizia, all’industria. Architetti, creativi e designers ne conoscono molto bene la resa e la versatilità. Lyx® PETG è una lastra a base di copoliestere di grande versatilità di impiego. E’ l’ultima nata di una famiglia di prodotti della quale, sino agli anni ’90 facevano parte il PMMA antiurto e il Policarbonato. Il Lyx® PETG si distingue per la sua trasparenza, la resistenza anche alle basse temperature, la termoformabilità (a differenza del PET) senza pre-essicamento, la resistenza agli agenti chimici e la facilità di riciclo. Le applicazioni spaziano dall’antinfortunistica alla pubblicità, all’illuminazione fino ad arrivare all’industria alimentare.
Qualche altra informazione utile per i nostri lettori?
3A – Il PMMA è più sensibile alla rottura rispetto a PC o PETG, tutti e due sono conformi al contatto con alimentari secondo la normativa UE (per PETG senza protezione UV). Il PET è più delicato e sensibile al graffio. Un punto importante e di grande vantaggio è l’alto grado di resistenza al fuoco. Un altro vantaggio per le lavorazioni nel nostro settore sono che tutti e due i tipi di materiali (PETG per Lumex A e Lumex G) in confronto al PMMA sono molto resistenti agli urti. Sono inoltre molto adatti alla stampa senza utilizzo di primer che solitamente serve per ottenere un migliore aggrappaggio dell’inchiostro. Buone sono anche le caratteristiche per fresatura e taglio permettendo un taglio netto senza sgranatura dei bordi.
Röhm Italia – Per quanto riguarda i costi, il più costoso è il PMMA colato; il PMMA XT e il PET si equivalgono abbastanza. Gli spessori più usati nel settore della stampa sono lo spessore 3mm e lo spessore 5mm.
Gc/ki6
roehmitalia.it – 3acomposites.com
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Note storiche
Il polimetilmetacrilato (in forma abbreviata PMMA) è una materia plasticaformata da polimeri del metacrilato di metile, estere dell’acido metacrilico. Nel linguaggio comune il termine metacrilato si riferisce generalmente a questi polimeri.
È noto anche con i nomi commerciali di Plexiglas®, Perspex®, Lucite®, Trespex®, Vitroflex, Acrivill, Perclax, Limacryl, Resartglass, Oroglas®, Setacryl®, Altuglas®.
Fu sviluppato nel 1928 in vari laboratori in Germania, Gran Bretagna, Spagna e immesso sul mercato nel 1933 dall’industria chimica tedesca dopo la scoperta del chimico tedesco Walter Bauer. Il primo prodottoAcrylglas venne prodotto nel 1933 in Germania da Otto Röhm. La primalente a contatto in materiale plastico fu creata nel 1939 da Heinrich Wöhlkin PMMA. Nel 1936 viene prodotta la prima lastra acrilica dall’inglese ICI Acrylics (oraLucite International e maggiore produttore di PMMA al mondo) e venne chiamata Perspex nome derivato dal latinoperspicio che significa “vedo attraverso”. Uno dei primi impieghi in prodotti commerciali fu il coperchio in PMMA della radio-giradischi Braun SK 4 del 1956 “Schneewittchensarg”. Il polietilene tereftalato o polietilentereftalato (denominazioni commerciali: Zellamid 1400, Arnite, Tecapet, Impet e Rynite, Ertalyte,Hostaphan, Melinex e Mylar films, e le fibre Dacron, Diolen, Tergal,Terital, Terylene e Trevira), fa parte della famiglia dei poliesteri, è una resina termoplastica adatta al contatto alimentare. In funzione dei processi produttivi e della storia termica può esistere in formaamorfa (trasparente) o semi-cristallina (bianca e opaca).
Viene utilizzato anche per le sue proprietà elettriche, resistenza chimica, prestazioni alle alte temperature, autoestinguenza, rapidità di stampaggio. Viene indicato anche con le sigle PET, PETE, PETP o PET-P. Il PET si decompone alla temperatura di 340 °C, con formazione di acetaldeidee altri composti. Nonostante contenga la parola “ftalati” nel nome, questi non sono usati nella sintesi del PET. Il polietilene tereftalato fu inventato nel 1941 da John Rex Whinfield e James Tennant Dickson, che ripresero le precedenti ricerche di Wallace Carothers. Nel 1952 viene registrato il marchio Mylar. Il brevetto delle bottiglie in PET risale al 1973 e appartiene al chimico Nathaniel Wyeth