Chiudiamo il cerchio dei suggerimenti con le considerazioni di un professionista noto e rispettato del mondo del wrapping: Huber Rigon
Abbiamo chiesto ai produttori di tecnologia ed ai produttori di pellicole adesive quale sistema di stampa sia adatto ad un wrappatore. Tuttavia, credo manchino ancora delle considerazioni, che possono influenzare la scelta di uno o dell’altro sistema, e sono relative non tanto a caratteristiche tecniche o di durata, quanto delle scelte imprenditoriali che stanno alla base della propria attività. Abbiamo allora voluto interpellare un esperto professionista del mondo del wrapping e amico di Pubblitec come Huber Rigon, per capire quali sono gli elementi da tenere maggiormente in conto e su quali aspetti principali i diversi sistemi possono dare risposte adeguate.
Inizierei con una considerazione di massima: quali sono gli elementi da considerare per la vostra attività di wrapping?
Rigon – Se parliamo di stampa, la necessità è sicuramente quella di avere un sistema che consenta di realizzare il lavoro in tempi brevi (purtroppo i nostri tempi per la realizzazione di un wrapping sono sempre più esigui), che consenta di avere una rapida asciugatura degli inchiostri dopo la stampa, che garantisca conformabilità e lavorabilità del supporto anche dopo essere stato stampato, durata nel tempo, brillantezza dei colori e pienezza degli stessi.
… molti fattori dunque…
Rigon – In realtà c’è anche dell’altro, e forse è il consiglio migliore che posso dare a chi si accinge a fare un investimento su una stampante. Oltre a tutte le caratteristiche elencate sopra, che bene o male tutte le tecnologie oggi sono in grado di offrire, la scelta deve avvenire principalmente in funzione del tipo di lavoro che intendiamo svolgere e delle sue possibili espansioni.
… ad esempio?
Rigon – La scelta può essere influenzata dal tipo di clientela che voglio raggiungere. Se il mio cliente deve decorare il suo veicolo commerciale con piccole stampe prespaziate o le classiche tabelle rettangolari, spesso ci chiederà una soluzione semplice, veloce e duratura, quindi possono andare bene tutti i sistemi. Se il cliente è più esigente e richiede una decorazione particolare anche su auto con forme complesse oppure una flotta di veicoli total-wrap, allora dovrò avere un sistema che garantisca, oltre ai requisiti precedenti, brillantezza dei colori e non vada a modificare la capacità di allungamento del materiale. Un altro elemento importante è su quale canale vogliamo ampliare la nostra attività oltre a quello dell’auto. Per la decorazione di interni, soprattutto in ambito pubblico, le gare di appalto precisano i requisiti anche ambientali ed ecologici dei materiali, e dunque in questo senso la Latex oggi offre le migliori garanzie, mentre se vorrò dedicarmi alla comunicazione visiva solvente e UV offrono ottime performance.
…quindi qualche differenza c’è…
Rigon – Se guardiamo alle tre tecnologie, cercando di identificare con parole molto semplici, diciamo che il solvente si fonde direttamente nel supporto, e quindi va di fatto ad alterare anche la chimica del materiale. Il vantaggio è che segue perfettamente l’allungamento del materiale, ma richiede dei tempi di asciugatura dopo la stampa che vanno dalle 24 alle 72 ore minime. Uno dei problemi che vengono spesso associati a una stampa a solvente è l’odore di chimico, che con il tempo tende a sparire, ma che nei primi giorni può essere un problema soprattutto per l’utilizzo in ambienti chiusi. In termini di durata è ancora superiore agli altri. La stampa UV invece deposita uno strato di colore sopra il supporto, andando a polimerizzare i pigmenti con lampade appunto UV che fissano la stampa. Il vantaggio è che la stampa che esce dalla macchina è praticamente pronta all’uso, ma i colori cristallizzati hanno un minore tasso di conformabilità (i colori tendono a crepare se allungati). Anche la stampa Latex polimerizza il colore sul supporto senza modificarne la struttura; il materiale stampato non necessita di asciugatura ma è consigliabile far riposare la stampa per alcune ore prima dell’applicazione o della laminazione, i colori sono estremamente pieni e brillanti ed essendo a base acqua non hanno controindicazioni per stampe da porre in luoghi chiusi. In questo caso, pur avendo il colore in superficie, risulta più elastico dell’UV e quindi con migliore conformabilità e maggiore resistenza.
… la laminazione serve sempre?
Rigon – Se parliamo di wrapping auto assolutamente si, a meno di decorazioni che devono durare qualche giorno o qualche ora, eventi promozionali. Oltre alla protezione della stampa dai graffi la laminazione garantisce resistenza ai raggi UV, alle condizioni climatiche e ai lavaggi. La durata di una stampa chiaramente dipende poi dal tipo di uso (se lavata spesso o meno, se ricovero in box o all’aperto) e dal tipo di ambiente in cui il mezzo dovrà circolare (differente Catania o Aosta). In ogni caso parliamo di durata di alcuni anni. Per altre applicazioni, dipende da cosa dobbiamo decorare, e quindi da tipo di usura a cui l’oggetto viene sottoposto, possiamo decidere se laminare o no. Alcuni tipi di inchiostri UV possono essere difficili da laminare, quindi bisogna stare attenti sia al tipo di inchiostro da utilizzare sia al tipo di laminazione da applicare.
Altri suggerimenti?
Rigon – Come ho detto ogni sistema può essere adatto e performante, la scelta dipende da molti fattori. Tra le altre cose da tenere presente ci sono dei costi aggiuntivi che vanno oltre il semplice acquisto del sistema. Se vorrò installare un sistema a solvente, ad esempio, dovrò prendere in considerazione la creazione di una zona dedicata con aspirazione dei vapori e ricircolo dell’aria. Le Latex, invece, hanno dei consumi energetici più elevati, e quindi va considerato anche questo aspetto. Per quanto riguarda effetti e disponibilità di colori speciali con il solvente siamo decisamente più avanti, essendo la tecnologia con più anni di background e di ricerca alle spalle, quindi effetti metallizzati possono essere un plus. Tuttavia la ricerca continua, sia per quanto riguarda gli inchiostri sia le prestazioni dei sistemi, quindi anche per quanto riguarda consumi energetici, effetti ottenibili e gamma di colori e soluzioni. Vediamo continuamente uscire nel mercato nuove release che vanno a colmare le differenze e questo è un ottimo segnale per il settore della stampa digitale.
Gc/ki6