Claudio Rocca, Indigital, propone una riflessione sui cambiamenti in atto nel mondo retail e di come influenzerà il lavoro di allestitori, decoratori, stampatori e contractor

La trasformazione dei punti di vendita è in rapida evoluzione da qualche anno. Anticipata nelle grandi città, è in progressiva ricaduta sul resto del territorio.
I negozi di utilità, tipici del boom economico, lasciano il posto a vetrine, “mausolei” di un marchio o di uno stile di vita. Si tratta di spazi che prendono e mutano forma grazie a decorazioni digitali, ultrapersonalizzate e in continuo aggiornamento tecnologico. Devono attrarre e sorprendere un pubblico esigente ed avvezzo alla immediata fluidità del web.
Il distacco sociale cui siamo soggetti ed una incipiente mutata situazione macroeconomica possono sconvolgere un equilibrio che ha finora nutrito i nostri stampatori/allestitori wide e large format. Potremmo quindi assistere all’inaridirsi delle visite ai musei, alle fiere, agli stadi. Potremmo….
Molto freddamente considero l’attuale situazione acceleratrice di un fenomeno già in atto, sancito dalla prossima entrata in plancia di comando delle nuove generazioni native digitali. Osservandone però le abitudini si conferma quanto i luoghi fisici di incontro, almeno fino all’ultimo giorno pre crisi sanitaria, fossero affollati.
Meno piazze di paese, più centri commerciali, ma il potere calamitante resta immutato. Le pellicole adesive, le vetrofanie, i LED ora dispiegati possono essere considerati la scenografia che nel terzo millennio sostituisce quella offerta ai nostri padri dalle facciate dei centri storici.
Che i punti di ritrovo, soprattutto di natura mercantile, possano passare indenni il test del virus solo il futuro lo dirà. Potrà cambiare il modo di accedervi, di fruirne. Credo però fermamente che accelererà la loro fame di arredo mutevole, sorprendente, in una parola: digitale: nella stampa, il taglio laser, la sagomatura cnc, la stampa 3D. Noi distributori abbiamo recentemente immesso sul mercato una cornucopia di materiali in continuo e rapido aggiornamento per finiture, effetti materici, compatibilità ambientale.
Una lama a doppio taglio si nasconde nel fascino del termine “digitale”. Una parete si riveste con PVC adesivo, se non piace il PVC si facciano avanti carta, Poliestere, Polipropilene, tessuti riciclati, riciclabili, di seconda e terza generazione. Ci sono anche i Ledwall e gli schermi ad alta luminosità e definizione. In quanto a velocità di aggiornamento sono imbattibili. Pochi secondi contro una giornata di spatole, solventi, scale e trabattelli. Se poi consideriamo le meraviglie offerte dalle esperienze touchscreen il confronto si fa ancora più articolato. Il fattore “distanza sociale” in voga odierna ha portato a prepotente ribalta il lavoro telematico. Questa eredità, a lotta terminata e ci auguriamo vinta, ci indica l’imbattibilità di un operatore che dal proprio PC aggiorni un megaschermo distante migliaia di chilometri.

Mi chiedo: sarà costui un dipendente dell’azienda allestitrice, ora mia cliente, o verrà da tutt’altro settore a bere nella nostra pozza d’acqua?

Se volete approfondire un argomento scrivetemi a c.r@indigital.it

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